Healthcare Hub Emilia-Romagna
- Area Magazine
- 18 mar
- Tempo di lettura: 15 min
Benvenuti in questo viaggio alla scoperta della Sanità emiliano-romagnola, un sistema d’eccellenza in cui pubblico e privato si intrecciano, l’innovazione biotech spinge verso il futuro e la tecnologia AI mostra il suo potenziale rivoluzionario.
Turismo sanitario in Emilia-Romagna: perchè pazienti da tutta Italia vengono curati qui A cura di Francesca Lupo
Sanità Pubblica vs. Privata: Qual è il ruolo delle cliniche private in Emilia-Romagna? A cura di Lorenzo Placido
Biotech e Medtech in Emilia-Romagna: Le Start-up che stanno rivoluzionando la medicina A cura di Giulia Pellitta
Sanità e Finanza: Quanto costa il Sistema Sanitario in Emilia Romagna A cura di Francesca Potena
Farmaceutica e Industria: Le grandi aziende del settore sanitario in Emilia-Romagna A cura di Alessandro Bizzini
Sanità e AI A cura di Sefer Gjeci
Grafica e revisione a cura di: Alice Scarpellino
Turismo sanitario in Emilia-Romagna: perché pazienti da tutta Italia vengono curati qui
Il turismo sanitario è il fenomeno che vede coloro i quali sono alla ricerca di trattamenti medici o interventi specialistici, non disponibili nel proprio paese o nella propria regione, spostarsi per trovare soluzioni più efficienti ad adeguate Il 94,1% della mobilità sanitaria ha come meta 3 regioni: Emilia Romagna, con un saldo economico positivo di 387 milioni di euro, Lombardia (383 milioni)e Veneto (115 milioni). Per saldo economico si intende la differenza tra il guadagno percepito da chi arriva nel territorio per accedere a cure ospedaliere e le spese affrontate dalla regione.

In Emilia Romagna le principali discipline che attraggono pazienti fuori regione sono l’ortopedia-traumatologia, la chirurgia generale, il recupero e riabilitazione, la cardiologia e la cardiochirurgia. I pazienti provengono da tutta Italia, ma in particolare da alcune regioni. Secondo i dati della Regione, nel 2021 la mobilità attiva ha raggiunto i 575,8 milioni, con i principali flussi di pazienti provenienti da Lombardia, Marche e Veneto.
Il fenomeno riguarda anche, seppur in quantità minore, gli emiliano-romagnoli che in maniera analoga si spostano per ricevere delle cure ospedaliere: dei 227,4 milioni di mobilità passiva del 2021 quasi 100 milioni si sono recati in Lombardia e 59 in Veneto.
I dati riferiti al 2023, rilevano a livello nazionale una minore propensione a spostarsi rispetto al passato, in particolare per le cure di bassa e media complessità: gli italiani hanno iniziato a prediligere gli “ospedali di casa”, tant’è che il numero dei ricoveri fuori Regione è diminuito passando dai quasi 708 mila del 2019 ai circa 668mila ricoveri dell’anno scorso. Quando parliamo però di interventi o cure particolarmente complesse, la migrazione sanitaria mostra un aumento del 12%. E questo emerge anche dal lieve incremento del giro d’affari, che dai 2,84 miliardi di euro del 2019 è arrivato a 2,88 miliardi nel 2023.
A incidere in maniera particolare sul fenomeno è soprattutto la sanità privata. Le strutture ospedaliere maggiormente attrattive infatti sono quelle private accreditate, che gestiscono circa i tre quarti delle prestazioni di alta complessità (circa il 72%), ma anche sulla media complessità rimangono più attrattive rispetto a quelle pubbliche.

Nel giugno Del 2024 l’Associazione Italiana Ospedalità Privata ha esposto la fotografia economica, sociale e ambientale delle 15 strutture AIOP di pertinenza della vasta area Emilia Centro che comprende i territori di Bologna e Ferrara. La presentazione dell’ultimo bilancio sociale evidenzia chiaramente la persistente crescita del turismo sanitario in Emilia Romagna. L’offerta ospedaliera si conferma di forte attrattività per i pazienti fuori regione, generando ricchezza e valore su tutta la filiera, non solo sanitaria. Gli impatti diretti delle attività svolte dalle strutture ospedaliere accreditate si riflettono infatti anche su settori economico-produttivi. AIOP regionale è un’organizzazione che con le sue 45 strutture distribuite in 24 comuni rappresenta un vero e proprio volano per l’economia di questa regione. Il valore della produzione ammonta a 922 milioni, mentre l’effetto complessivo sull’economia raggiunge i 448 miliardi. Questi numeri danno evidenza del ruolo sanitario ed economico di AIOP in Emilia-Romagna pronta a rafforzare il suo rapporto con la Sanità Pubblica, essendo la componente privata accreditata una parte indispensabile per la tenuta del Sistema sanitario nazionale e regionale. Lo dimostra anche il dato delle prestazioni ambulatoriali AIOP che rappresentano il 40% di tutte le prestazioni dell’area vasta Emilia Centro, con picchi di incidenza nella riabilitazione e negli esami di laboratorio.
Sanità Pubblica vs. Privata: Qual è il ruolo delle cliniche private in Emilia-Romagna?
Il Servizio Sanitario Regionale (SSR) dell'Emilia-Romagna è riconosciuto come uno dei più efficienti in Italia e in Europa. Basato sui principi di universalità, equità e qualità, garantisce ai cittadini un accesso diffuso a ospedali, ambulatori e servizi territoriali. L'organizzazione del SSR comprende otto Aziende Unità Sanitarie Locali (AUSL), quattro Aziende ospedaliero-universitarie e cinque Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), assicurando una copertura sanitaria capillare su tutto il territorio regionale.
La Regione investe costantemente in innovazione, prevenzione e formazione del personale sanitario. Secondo un'analisi della Corte dei Conti sui bilanci regionali del 2021, l'Emilia-Romagna si colloca ai vertici nel garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con particolare eccellenza nella sanità territoriale e nell'assistenza distrettuale, che includono i medici di base e le cure domiciliari. Un elemento distintivo del SSR è l'adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che consente ai cittadini di accedere online ai propri dati sanitari, referti e prenotazioni, migliorando efficienza e trasparenza dei servizi.

Il Ruolo delle Cliniche Private
Le cliniche private, sia accreditate che non, svolgono un ruolo complementare al sistema pubblico, offrendo prestazioni specialistiche e contribuendo a ridurre le liste d'attesa attraverso convenzioni con il SSR. Questo modello di integrazione tra pubblico e privato si basa su una programmazione regionale che stabilisce risorse e ambiti d’intervento per garantire un servizio equo ed efficiente.
Strutture Private Accreditate
Le strutture private accreditate in Emilia-Romagna offrono prestazioni sanitarie che completano l’offerta pubblica, in particolare per servizi di alta specializzazione, psichiatria e riabilitazione. Nel 2023, la Regione ha rinnovato l’intesa con l’Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP), destinando circa 330 milioni di euro a 42 strutture accreditate che gestiscono 4.800 posti letto e impiegano 8.500 operatori sanitari. Questo finanziamento consente ai cittadini di usufruire di cure in strutture private senza costi aggiuntivi, come se fossero trattati nel sistema pubblico.

Attualmente, circa il 75% dei posti letto in Emilia-Romagna è gestito da strutture pubbliche, mentre il restante 25% è affidato al privato accreditato. Questo rapporto permette di garantire una copertura territoriale efficiente, evitando il sovraccarico degli ospedali pubblici e assicurando ai pazienti alternative di cura con tempi di attesa ridotti.
Strutture Private Non Accreditate
Le strutture private non accreditate operano al di fuori del SSR e offrono servizi sanitari a pagamento diretto da parte dei pazienti o attraverso assicurazioni private. Sebbene non siano integrate nel sistema pubblico, queste cliniche ampliano l'offerta sanitaria regionale, fornendo ulteriori opzioni ai cittadini.
Equilibrio tra Pubblico e Privato: Benefici e Criticità
Nonostante l’efficacia di questa collaborazione, il dibattito sul ruolo del privato nella sanità pubblica resta aperto. Da un lato, l’integrazione tra pubblico e privato permette di migliorare l’accesso alle cure e ridurre i tempi di attesa.

Dall’altro, alcuni sostengono che il coinvolgimento di strutture private possa incentivare una “sanità a doppia velocità”, con il rischio che i pazienti con maggiore disponibilità economica possano accedere più rapidamente alle cure a pagamento, mentre chi si affida esclusivamente al pubblico debba affrontare liste d’attesa più lunghe.
Un altro tema chiave è il finanziamento: la Regione ha recentemente stanziato 390 milioni di euro per l’edilizia sanitaria pubblica, con l’obiettivo di potenziare gli ospedali e i servizi territoriali, contrastando la tendenza a esternalizzare le prestazioni al privato. La sfida principale rimane quella di garantire che l’integrazione pubblico-privato non penalizzi l’accessibilità e l’universalità del servizio sanitario regionale.
Conclusione
L’Emilia-Romagna ha sviluppato un modello sanitario che punta a un equilibrio tra pubblico e privato, sfruttando le risorse di entrambi per garantire un’assistenza di qualità. Tuttavia, il ruolo del privato deve rimanere complementare e non sostitutivo, per evitare disuguaglianze nell’accesso alle cure. La sfida per il futuro sarà quella di mantenere l’eccellenza del servizio sanitario regionale, investendo nella sanità pubblica e regolando con attenzione il contributo del privato.
BIOTECH E MEDTECH IN EMILIA-ROMAGNA: LE START-UP CHE STANNO RIVOLUZIONANDO LA MEDICINA
L'Emilia-Romagna si distingue nel panorama nazionale e internazionale come centro di eccellenza per l'innovazione nel settore biomedicale e delle tecnologie per la salute. La regione ha sviluppato un ecosistema unico che integra ricerca scientifica d'avanguardia, spirito imprenditoriale e solido supporto istituzionale, creando un ambiente fertile per lo sviluppo di soluzioni innovative nel campo della medicina.
Il cuore pulsante: il Distretto Biomedicale di Mirandola
Il Distretto Biomedicale di Mirandola rappresenta l'emblema di questa eccellenza. Con oltre 5.000 professionisti altamente specializzati, il distretto modenese si è affermato come uno dei più importanti poli biomedicali in Europa. La concentrazione di competenze e tecnologie ha permesso lo sviluppo di innovazioni rivoluzionarie in ambiti cruciali come la dialisi, le trasfusioni e la cardiochirurgia.

La resilienza dimostrata dopo il terremoto del 2012 ha ulteriormente consolidato la sua posizione di leadership, trasformando una sfida in opportunità di rinnovamento e crescita. Le aziende del distretto hanno sviluppato tecnologie proprietarie che oggi vengono esportate in tutto il mondo, contribuendo a posizionare l'Italia tra i leader globali nel settore dei dispositivi medici. La presenza di laboratori di ricerca all'avanguardia e di centri di formazione specializzati garantisce un continuo afflusso di talenti e innovazione.
L'ecosistema dell'innovazione: Clust-ER Health
Il Clust-ER Health emerge come elemento catalizzatore fondamentale nell'ecosistema regionale dell'innovazione sanitaria. Questa associazione, che unisce imprese, università e centri di ricerca, ha elaborato un ambizioso Piano d'Azione 2022-2027, focalizzato su tre pilastri strategici:
Innovazione tecnologica per il benessere psicofisico, con particolare attenzione allo sviluppo di dispositivi indossabili e sistemi di monitoraggio continuo.
Soluzioni avanzate per l'assistenza domiciliare e la telemedicina, volte a garantire maggiore autonomia ai pazienti e una riduzione dei costi sanitari.
Medicina personalizzata e diagnostica precoce, supportate dall'uso dell'intelligenza artificiale e dall'analisi dei big data.
Dall'analisi del report annuale 2024 di Clust-ER Health emerge che l'associazione ha portato avanti numerosi progetti innovativi, soprattutto nell'ambito della telemedicina e della medicina personalizzata. Il report evidenzia il coinvolgimento in iniziative strategiche volte a migliorare l'accesso alle cure e a favorire l’innovazione tecnologica, come il potenziamento della telemedicina.
Il report conferma l’importanza di tali iniziative per il rafforzamento dell’ecosistema regionale. Inoltre, vengono riportati dati significativi sull’attività: nel 2024 Clust-ER Health ha partecipato a più di 90 eventi e ha rafforzato il network dei suoi 118 membri, elementi che sottolineano la crescita e la dinamica evoluzione dell'associazione.
Proiezione internazionale e networking globale
La vocazione internazionale del settore si manifesta attraverso una presenza costante nei principali eventi mondiali del settore. La partecipazione all'EXPO Dubai 2022 ha permesso di presentare le eccellenze regionali a un pubblico globale, mentre la presenza a BIO Japan 2023 ha consolidato importanti partnership nel mercato asiatico. I preparativi per l'EXPO Osaka 2025 rappresentano un'ulteriore opportunità per rafforzare la presenza internazionale del sistema emiliano-romagnolo.
Start-up innovative: il futuro della medicina
Nel ricco tessuto innovativo regionale, diverse start-up stanno ridefinendo i confini della medicina moderna:

Prometheus sta rivoluzionando la medicina rigenerativa attraverso tecnologie innovative per la rigenerazione tissutale, aprendo nuove prospettive per il trattamento di patologie finora considerate intrattabili.
BionIT Labs si distingue nel campo delle protesi bioniche, sviluppando soluzioni personalizzate che combinano alta tecnologia e design ergonomico, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Diatheva sta trasformando il campo della diagnostica oncologica e delle malattie infettive, sviluppando test più accurati e rapidi che permettono diagnosi precoci e trattamenti più efficaci.
Formazione e sviluppo delle competenze
Un aspetto fondamentale del successo del settore è l'attenzione dedicata alla formazione e allo sviluppo delle competenze. Le università della regione hanno attivato corsi di laurea e master specifici nel campo delle biotecnologie e dell'ingegneria biomedicale, garantendo un costante afflusso di talenti qualificati.
La presenza di programmi di formazione continua e di aggiornamento professionale permette ai professionisti del settore di mantenersi al passo con le più recenti innovazioni tecnologiche. L'integrazione tra mondo accademico e industria è particolarmente evidente nelle numerose iniziative di ricerca collaborativa. I Tecnopoli regionali rappresentano un esempio concreto di questa sinergia, offrendo spazi di co-working e laboratori condivisi dove ricercatori e imprenditori possono collaborare allo sviluppo di nuove soluzioni.
Conclusioni
L'Emilia-Romagna si conferma come un modello di eccellenza nel panorama biomedicale mondiale, grazie alla sua capacità di orchestrare una sinergia efficace tra ricerca, imprenditoria e supporto istituzionale. Questa collaborazione sistematica sta producendo soluzioni mediche innovative che non solo migliorano la qualità della vita dei pazienti, ma consolidano anche la posizione della regione come centro di riferimento globale per l'innovazione in campo medico.
Le prospettive future sono particolarmente promettenti, con nuove iniziative in fase di sviluppo e un crescente interesse da parte di investitori internazionali. La continua evoluzione del settore, supportata da un ecosistema maturo e dinamico, lascia presagire ulteriori sviluppi significativi nei prossimi anni, confermando il ruolo dell'Emilia-Romagna come pioniera nell'innovazione biomedicale.
Sanità e Finanza: Quanto costa il Sistema Sanitario in Emilia Romagna
L'Emilia-Romagna brilla nel panorama sanitario italiano. Il dato più interessante è forse il paradosso di un sistema che, pur spendendo meno di altre regioni in termini relativi, riesce a garantire prestazioni d'eccellenza. La regione guida la classifica per la sanità territoriale con 95,96 punti e una spesa per abitante di 1.292 euro, è seconda solo alla Provincia Autonoma di Trento nelle cure ospedaliere (94,50 punti, 1.067 euro pro capite) e quarta nella prevenzione (90,73 punti, 151 euro per abitante).
Questa capacità di massimizzare l'efficienza delle risorse rappresenta un modello di gestione finanziaria che, nonostante le criticità, nel 2024 conferma l'Emilia-Romagna come la prima regione per efficienza nell'erogazione dei servizi essenziali, secondo il rapporto della Fondazione Gimbe, con un ulteriore miglioramento rispetto al 2021.
Ma cosa si cela dietro questo primato? Quanto costa mantenere un sistema sanitario d'eccellenza in tempi di risorse limitate?
I numeri della sanità emiliano-romagnola

Nel 2024, la spesa sanitaria italiana si attesta a 137,9 miliardi di euro, pari al 6,3% del PIL, con una crescita del 5,2% rispetto al 2023. Le principali voci di spesa includono beni e servizi (64,69%), personale sanitario e professionale (22,19%), personale tecnico e amministrativo (5,15%), ammortamenti (1,97%) e altri costi. La distribuzione delle spese in Emilia-Romagna riflette un modello simile.
Nel 2022, il valore complessivo delle attività patrimoniali del Servizio Sanitario Nazionale in Emilia-Romagna ammontava a 7,8 miliardi di euro, suddiviso tra attivo circolante, immobilizzazioni, conti d’ordine e ratei e risconti attivi.

Il valore complessivo delle passività patrimoniali era pari alla stessa cifra, con un patrimonio netto di 2,5 miliardi di euro. L’andamento del patrimonio netto nel tempo mostra una stabilizzazione negli ultimi anni. Dal conto economico regionale emerge che i ricavi sanitari nel 2022 sono stati pari a 11,4 miliardi di euro, mentre i costi hanno raggiunto 11,3 miliardi di euro, generando un lieve disavanzo di -84,3 milioni di euro. Tra le voci di spesa più significative figurano beni e servizi, seguiti da personale sanitario e tecnico e ammortamenti.
La situazione finanziaria attuale
L'attuale presidente De Pascale si è trovato di fronte a un bivio: tagliare 250 milioni alla spesa sanitaria o aumentare le imposte. La scelta è caduta sulla seconda opzione, con incrementi per Irpef, Irap, ticket dei farmaci e bollo auto.
"È stata una scelta politica", spiega De Pascale. "Di fronte a un taglio di 68 milioni da parte del governo nel 2025, potevamo fare solo due cose. Abbiamo scelto di salvaguardare la sanità e migliorare la risposta sulla non autosufficienza."
Il presidente sottolinea come l'impatto fiscale per le fasce medie di reddito (circa 50 euro annui) sarebbe comunque inferiore al costo di una singola visita privata, che diventerebbe necessaria in caso di tagli al sistema pubblico.
Emerge anche come il suo predecessore, Bonaccini, abbia gestito la sanità attingendo a "risorse straordinarie" che oggi sono esaurite. "In questi anni la Regione ha sistematicamente speso più di quel che poteva usando risorse straordinarie che però sono finite", rivela De Pascale, evidenziando una criticità già segnalata dalla Corte dei Conti
Guardando al futuro
La spesa sanitaria dell'Emilia-Romagna ha mostrato una crescita costante dal 2010 al 2022, con un incremento complessivo della spesa pubblica pro capite del 21,6%, superiore alla media nazionale del 18,9%. Un trend che riflette sia l'impegno regionale verso la qualità dei servizi sia le crescenti necessità di una popolazione che invecchia.
La sfida per il futuro sarà mantenere questo livello di eccellenza in un contesto di risorse limitate, trovando un equilibrio sostenibile tra fiscalità e qualità dei servizi essenziali. Una partita complessa in cui l'Emilia-Romagna sembra determinata a non sacrificare il proprio modello di sanità pubblica universale e di qualità.
Farmaceutica e Industria: Le grandi aziende del settore sanitario in Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna, da tempo considerata un punto di riferimento nel panorama sanitario italiano, si distingue per la presenza di numerose imprese di primo piano nei settori farmaceutico e biomedicale. Questo tessuto industriale è sostenuto da una solida rete di competenze, con otto stabilimenti produttivi e sei centri di ricerca e sviluppo farmaceutico che lavorano in sinergia con le università e i centri di formazione presenti sul territorio. Insieme, danno vita a una filiera della salute e benessere dinamica e competitiva, capace di attrarre investimenti e talenti anche a livello internazionale. A testimonianza di questa vitalità, l’export del cluster regionale ha raggiunto 4,48 miliardi di euro, registrando un incremento del 22,6% tra il 2020 e il 2023.

Tra le aziende di punta che contribuiscono a rendere l’Emilia-Romagna un polo d’eccellenza
spicca Chiesi Farmaceutici, con sede a Parma. Attiva da oltre ottant’anni, è una realtà specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative per la cura di patologie respiratorie, neonatologiche e di malattie rare, grazie a una forte vocazione alla ricerca e a una costante attenzione alle esigenze dei pazienti. Un altro nome di rilievo è Alfasigma, che si distingue per l’impegno nella produzione e distribuzione di farmaci in svariate aree terapeutiche, rafforzando il ruolo chiave del settore farmaceutico regionale. Doppel Farmaceutici, invece, opera nel campo della produzione conto terzi: offre alle imprese soluzioni su misura per lo sviluppo di diverse forme farmaceutiche, diventando così un partner affidabile per altre aziende. Menarini, pur avendo il quartier generale a Firenze, mantiene una presenza importante in Emilia-Romagna sia in ambito produttivo sia nella ricerca, mentre BiFarma, situata nei pressi di Rimini, è specializzata in farmaci ad alto valore aggiunto, soprattutto in ginecologia e uro-andrologia.

Ulteriore esempio di eccellenza in Emilia-Romagna è il Distretto Biomedicale di Mirandola, considerato il terzo più significativo a livello mondiale e luogo di un ecosistema industriale che continua a crescere e ad innovarsi. A sostenere questa evoluzione contribuisce in modo determinante il Tecnopolo “Mario Veronesi”: un centro dedicato alla ricerca, alla formazione e allo sviluppo di nuove soluzioni, che affianca le aziende locali nel miglioramento dei processi produttivi e delle strategie di competitività.

La capacità di innovare del distretto e delle imprese della regione si riflette anche nei dati sull’export del comparto biomedicale, che nel primo semestre del 2024 è aumentato del 12,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, toccando quota 320 milioni di euro. Questo risultato non solo conferma l’impatto economico di un settore strategico, ma testimonia anche la capacità delle aziende emiliano-romagnole di raggiungere mercati internazionali e di rispondere efficacemente alle esigenze di un contesto in continua evoluzione. Grazie a questi elementi, l’Emilia-Romagna si conferma una realtà capace di coniugare tradizione e innovazione, affermandosi come uno dei motori trainanti dell’industria della salute a livello nazionale e oltre.
Sanità e AI

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale (AI) in ambito sanitario sta aprendo nuove frontiere nella diagnosi e nel trattamento delle malattie, con casi emblematici che dimostrano il potenziale di queste tecnologie. Tra i protagonisti di questa trasformazione c’è il supercomputer Leonardo, uno dei più potenti al mondo, e strumenti come ChatGPT, che hanno dimostrato capacità sorprendenti nell’interpretare sintomi complessi. Un esempio eclatante è la storia del piccolo Alex, un bambino italiano visitato da 17 medici senza successo, la cui diagnosi è stata infine identificata grazie a un’intuizione generata dall’AI.
Il Caso di Alex

Secondo un articolo pubblicato da Today, Alex, un bambino di 4 anni, soffriva di sintomi rari e apparentemente sconnessi: difficoltà motorie, ritardo nello sviluppo e episodi di dolore acuto. Dopo 3 anni di consultazioni con 17 specialisti, tra cui neurologi e genetisti, nessuno era riuscito a individuare la causa. I genitori, frustrati, hanno deciso di inserire i sintomi in ChatGPT, descrivendo nel dettaglio la storia clinica del figlio. L’AI ha suggerito la possibilità di una sindrome da fusione spinale, una condizione rara in cui le vertebre si uniscono, comprimendo il midollo spinale. Gli esami successivi, inclusa una risonanza magnetica, hanno confermato la diagnosi, permettendo finalmente un intervento chirurgico correttivo (Today, 2023).
Questo caso ha acceso un dibattito sul ruolo dell’AI in medicina. Se da un lato strumenti come ChatGPT non sostituiscono il parere medico, dimostrano però una capacità unica di analizzare grandi volumi di dati e riconoscere pattern invisibili all’occhio umano, specialmente per malattie rare.
Supercomputer Leonardo

Mentre ChatGPT opera su modelli linguistici, i supercomputer come Leonardo – installato in Italia presso il CINECA – rappresentano l’eccellenza tecnologica nella gestione di dati complessi. Con una potenza di calcolo di oltre 250 petaflop, Leonardo è in grado di elaborare informazioni in tempi record, supportando la ricerca medica in modi prima impensabili.
Leonardo viene utilizzato per:
Simulazioni di proteine utili alla scoperta di farmaci.
Analisi genomica per identificare mutazioni legate a malattie rare.
Modelli predittivi per epidemie o risposte a terapie.
Ottimizzazione di protocolli diagnostici attraverso l’integrazione di big data (CINECA, 2023).
Questo supercomputer, finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Università italiano, collabora con centri di ricerca e ospedali per accelerare scoperte scientifiche. Ad esempio, durante la pandemia, ha contribuito a studiare la struttura del virus SARS-CoV-2, riducendo i tempi per lo sviluppo di terapie.
Implicazioni e Sfide per il Futuro

Il caso di Alex e le capacità di Leonardo evidenziano sia opportunità che criticità, con l’intelligenza artificiale in grado di ridurre gli errori diagnostici, che secondo l’OMS riguardano il 5-10% dei casi a livello globale, e di democratizzare l’accesso a conoscenze specialistiche, in particolare nelle aree con carenza di medici Tuttavia, permangono dubbi legati all’affidabilità, poiché strumenti come ChatGPT non sono progettati per uso clinico e possono generare "allucinazioni", ovvero risposte plausibili ma errate, alla privacy, dato che l’uso di dati sensibili richiede regolamentazioni rigorose, e all’etica, con il rischio che una dipendenza da algoritmi riduca il ruolo decisionale dei medici. Per questo motivo, organismi come la FDA e l’Unione Europea stanno sviluppando linee guida per certificare gli strumenti di intelligenza artificiale in ambito medico, cercando di bilanciare innovazione e sicurezza attraverso standard condivisi.
Fonti/Bibliografia:
Turismo sanitario, per la prima volta la Lombardia è sorpassata dall’Emilia Romagna: ecco chi viene a curarsi al Nord: https://www.ilgiorno.it/cronaca/turismo-sanitario-lombardia-o8zonip1?live
Emilia-Romagna regina del turismo sanitario: dai pazienti in trasferta 575 milioni: https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/22_ottobre_30/emilia-romagna-regina-turismo-sanitario-pazienti-trasferta-575-milioni-51f89096-57c0-11ed-a347-28624f35288b.shtml
Sanità, Aiop Emilia Romagna presenta il bilancio sociale: cresce il turismo sanitario: https://www.ilrestodelcarlino.it/emilia-romagna/economia/aiop-emilia-romagna-bilancio-turismo-sanitario-bp2xajt8?live
Veneto con Lombardia, Emilia Romagna meta del turismo sanitario: https://www.giornaleadige.it/2025/02/14/veneto-lombardia-emilia-sanitario/
Regione Emilia-Romagna: salute.regione.emilia-romagna.it
Fascicolo Sanitario Elettronico: fascicolo-sanitario.it
AUSL Emilia-Romagna: at.ausl.fe.it
EmiliaRomagnaStartUp: https://www.emiliaromagnastartup.it/it/imprese-filtro/industria-dellasalute-e-del-benessere
Invest in Emilia-Romagna: https://www.investinemiliaromagna.eu/it/settori/health-and-wellnessvalley
Clust-ER Health: https://health.clust-er.it/
Today. (2023). Il piccolo Alex visitato da 17 medici, ma solo ChatGPT riesce a fare la diagnosi. https://www.today.it/benessere/salute/alex-chatgpt-trova-diagnosi.html
CINECA. (2023). Supercomputer Leonardo: Un’eccellenza italiana per la ricerca. https://www.cineca.it/it
Regione Emilia Romagna: https://www.investinemiliaromagna.eu/it/settori/health-and-wellness-valley?
Distretto biomedicale: https://distrettobiomedicale.it/
Regione Emilia Romagna Salute:salute.regione.emilia-romagna.it
Corriere di Bologna: corrieredibologna.corriere.it
Banca Dati Amministrazioni Pubbliche: openbdap.rgs.mef.gov.it
Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine (PSBMT 2025-2029)
Rapporto Osservasalute 2023
Corte dei Conti – Sezione Autonomie (Analisi bilanci regionali 2021)
SANITA’ IN EMILIA-ROMAGNA: L’ECCELLENZA PASSA PER LA COMPLEMENTARIETA’ TRA PUBBLICO E PRIVATO:
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